• PORTICO E VIGNAVENTO

     

    Merlot e Sangiovese, uno è il vitigno più famoso di Bordeaux, l’altro il più famoso della Toscana. Entrambi possono produrre grandi quantità di uva ma anche, con i giusti accorgimenti e riducendo la produzione ad ettaro, vini di grandissima qualità. Inizialmente considerati vitigni di serie b, ora la situazione è ben diversa per il Merlot e il Sangiovese. Si può dire con tranquillità che entrambi hanno tutte le carte in regole per produrre vini tra i migliori al mondo.

    MERLOT (PORTICO)

    Il merlot è il vitigno più diffuso in Francia, nel mondo sono veramente poche le aree vitivinicole in cui non è presente. Questa grande diffusione è dovuta a diversi fattori tra cui la sua ottima adattabilità sia a climi caldi che a climi freschi,al fascino che suscita (è uno dei vitigni simboli di Bordeaux) e al fatto che è adatto sia a chi vuole fare quantità sia per chi vuole puntare sulla qualità. La prima fonte riferita al Merlot risale al 1783 con il nome di ‘Merlau’ nella Gironde (Sud-Ovest della Francia), mentre il nome del vitigno ‘Merlot’ apparve più recentemente (1824) in un trattato sui vini del Médoc.
    Curiosa l’origine del nome del vitigno, il quale deriva dal merlo, volatile che gradisce particolarmente la sua uva.

    Per molto tempo ha vissuto all’ombra del suo fratello maggiore, il Cabernet Sauvignon e se inizialmente fu piantato nel Medoc solo per essere mischiato proprio con quest’ultimo con l’idea di alleggerirlo, già dagli anni 80 le cose cominciarono a cambiare e oggigiorno il Merlot si trova in molti dei migliori vini. Il merlot tende a produrre tanto ma (neanche a dirlo) i più grandi vignaioli raccomandano sempre di ridurre la produzione intorno ai 40/50 qli ad ettaro per ottenere la massima qualità. Grande oggetto di discussione è la sua data di raccolta: il vitigno è relativamente precoce e la data di vendemmia diventa a dir poco fondamentale per avere un grande prodotto (caratteristica in comune con il Sangiovese). Molte discussioni vertono anche sul fatto quale sia il modello di riferimento: deve essere più simile al Pinot nero o al Cabernet Sauvignon? Noi pensiamo che il Merlot debba essere più elegante che strutturato ed anche per questo che tendiamo a raccoglierlo “presto”(di solito l’ultima settimana di Agosto/prima di Settembre) anche se non c’è una regola univoca poiché ogni annata è sempre una storia a parte. L’azienda al momento ha circa 1,3 ettari di Merlot, una parte più”recente” (23 anni) e una parte più vecchia (30-35 anni).

     

    SANGIOVESE (VIGNAVENTO)

     

    Sangiovese, si può definire senza ombra di dubbio il vitigno principale della Toscana e dell’Italia centrale. Vitigno dalla storia antica, alcuni studi affermano che l’origine di questa varietà risalga addirittura agli etruschi. Il Sangiovese è un vitigno con un “comportamento” anomalo rispetto ad altre varietà: produce tantissimo e fa dei grappoli enormi (qui la diradatura diventa fondamentale), matura presto ma si raccoglie tardi. Il lavoro in vigna deve essere maniacale e scegliere il giorno giusto per vendemmiare diventa a dir poco vitale, pena il rischio di raccogliere troppo presto ed avere un vino erbaceo o raccogliere delle uve sovramaturate. Inoltre un Sangiovese degno di nota ha un’acidità alta e una grande quantità di tannini, proprio per questo secondo noi dà il massimo in legno piccolo. Il nostro sangiovese, che mio padre ha chiamato vignavento, fà dai 30 ai 38 mesi in legno piccolo riuscendo a mantenere una certa eleganza e ottiene una consistenza e una struttura che non è invadente, ma ben amalgamata con il tutto. Ci sono molte discussione anche su quanto debba stare sulle bucce durante la fermentazione alcolica(c’è chi dice anche 4 settimane e chi 10/14 giorni). Noi personalmente, premettendo che a volte dipende dall’annata, tendiamo a non tenerlo troppe sulle bucce poiché le uve che vengono vendemmiate hanno una acidità, un tannino che già da sole sono sufficienti per un grande sangiovese in purezza affinato in legno piccolo.

     

    Per ulteriori informazioni potete visitare la pagina del Portico e del Vignavento.