Il Syrah è certamente uno dei vitigni più conosciuti e più amati al mondo; schiere di winelovers farebbero qualsiasi cosa pur di avere una grande bottiglia di Syrah.
Quando mio padre decise di impiantare il primo ettaro di Syrah aveva in mente di creare un vino di grande consistenza, unico tra i tanti nel suo genere. Uno dei segreti per fare un Syrah degno di questo nome è dato dalla scelta e dall’uso sapiente della barrique, la quale necessita di molte attenzioni per dare grandi risultati.
Tra tutti i nostri vini, il Syrah è uno i quelli più premiati dalla stampa specializzata: nella prima guida dell’Espresso, fra lo stupore di tutti, il Syrah 1999 fu giudicato il terzo miglior vino d’Italia e il migliore della Toscana. E’ un premio di cui io e mio padre andiamo fieri, considerando l’importanza di allora delle guide ( le quali oggigiorno, ahimè, hanno un’importanza e un’autorevolezza molto inferiore al passato).
Color rosso rubino intenso, i sentori più evidenti sono quelli di mora e ciliegia durone. La mia annata preferita è la 2008, un vino strutturato con profumi molto intensi, di grande potenza e viscosità dal finale lungo e piacevolmente persistente. Sono sicurò che un vino così potente e con una concentrazione così favolosa durerà almeno fino al 2030.